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“Scrivete quel che volete scrivere, questo è ciò che conta, e se conti per secoli o per ore, nessuno può dirlo”  scrive e pre-scrive Virginia Woolf. Faccio mio il suo insegnamento e per dare libero sfogo – attraverso la scrittura – alle mie suggestioni culturali, riflessioni e libere associazioni,  mi rifugio in una “stanza”, in un “posto intimo”… un boudoir, per l’appunto! L’accezione di boudoir  – che, in principio, rappresentava lo spazio privato (fosse una camera da letto, uno spogliatoio, un salottino o questi elementi insieme e/o combinati tra loro) di una signora all’interno della casa – è cambiata nel corso del tempo, a me piace pensare a un posto privilegiato in cui esprimere la mia personalità, mi piace pensare sia un posto in cui sentirmi libera di essere una delle tante me stessa che circolano nella mia anima, nel mio mondo… già! Il mio mondo! Il mio mondo è un caleidoscopio di libere associazioni… sovrappone, contamina, vola. Vivo di libri e per i libri, la musica fa vibrare forte le casse dei miei pensieri, l’arte mi suggestiona, il teatro è il mio rito ancestrale preferito, il cinema mi incuriosisce, la fotografia fissa attimi improbabilii, preziosi e irripetibili. Sono complessa, non lo nego… ma come ogni complessità so sciogliermi in improbabile semplicità.